Pronto il collegamento tra il casello di Castelnuovo di Porto e Monterotondo

Aggiornamento del 9/9/2011 – Giro in moto della nuova rotonda a Monterotondo scalo, fino all’imbocco (ancora sbarrato) del nuovo ponte sul Tevere che porta al casello di Castelnuovo di Porto. Come si vede le opere sono completate, si attende a giorni il collaudo e l’apertura al pubblico. (APERTO DAL 20/9/2011)

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19/4/2011 – Il nuovo casello autostradale di Castelnuovo di Porto – del quale abbiamo ampiamente scritto nel corso della sua realizzazione (QUI e QUI due articoli) – va ad essere completato, a circa 10 mesi dalla sua inaugurazione, con la realizzazione del raccordo (n. 1 nella foto) con Monterotondo scalo e con la Salaria.

Come si ricorderà lo svincolo, realizzato sul lato destro del Tevere, in prossimità della via Tiberina, ha permesso il collegamento tra la A1 e le aree di Castelnuovo, Capena e Riano, ma era stato progettato per servire anche il lato sinistro del fiume e la Via Salaria, permettendo il collegamento tra l’autostrada e il grande agglomerato urbano di Monterotondo.
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Ecco qui il Piano Casa

Il nuovo Piano Casa del Lazio e’ stato pubblicato il 27 agosto. Per tutti quelli che continuano a cercarlo sul Web e che capitano anche qui (vedere il picco di visitatori nei giorni in cui la Legge veniva approvata) ecco il Bollettino Ufficiale della Regione. CLIK qui per scaricarlo. Tenere presente la modifica subito apportata al suddetto testo, (CLIC QUI)  relativa alla data di applicazione della legge per alcuni interventi.

Parco Stelvio, altola’ del Presidente

In questo tempi tormentati la figura del Presidente della Repubblica Napolitano va sempre di piu’ crescendo come riferimento della tenuta delle Istituzioni. La nefasta suddivisione per provincie del maggiore parco italiano, lo Stelvio – gia’ decisa dal Governo per accontentare  il Partito Popolare Sudtirolese (SVP) ed ottenerne i voti di fiducia alla Camera (qui i precedenti articoli) –  sembra avviarsi ad un nulla di fatto per l’indisponibilita’ di Napolitano a firmare il decreto.

Il presidente altoatesino Durnwalder  pur di raggiungere l’obbiettivo era rimasto a lavorare anche il 17 marzo, ignorando la festa nazionale dell’Unita’ d’Italia, ma evidentemente non gli e’ stato sufficiente…

Tutte le informazioni dall’Agenzia ANSA e dal quotidiano la Provincia.

Ferrovia Roma-nord: rinviato il raddoppio da Riano in poi

La Regione ha formalizzato lo “stop” al raddoppio e rifacimento della linea ferroviaria Roma – Nord, per quanto riguarda la tratta da Riano a Pian Paradiso (Rignano). QUI l’avviso di annullamento della gara d’appalto. La decisione non riguarda i lavori fino a Riano (da Montebello a Riano), che verranno eseguiti come previsto (e dei quali nei prossimi giorni saremo in grado di pubblicare alcune immagini).

Per la successiva tratta che va da Riano a Pian Paradiso era stato bandito un appalto – progetto che prevedeva il completo rifacimento della linea, il suo raddoppio e la sua velocizzazione. Il finanziamento si basava in massima parte su fondi infrastrutturali  europei richiesti per collegare Roma al futuro aereoporto di Viterbo. Come anticipato in un precedente articolo (LEGGI QUI) l’Europa non ha concesso il finanziamento e, data la situazione delle finanze regionali, l’opera ha dovuto essere accantonata.

Ora certamente ci sara’ il consueto rimpallo di responsabilita’ tra la minoranza e maggioranza in Consiglio Regionale. Anche perche’ a sinistra non c’e’ stato ricambio di persone, molti membri della Giunta Marrazzo oggi siedono in minoranza, e cercheranno di difendere il loro operato….

I Parchi del Lazio commissariati

Il precedente articolo sul Parco di Veio ha provocato alcune richieste di approfondimento sulla sua attuale gestione commissariale, sui motivi e sulle prospettive.

La questione va inquadrata nell’ambito della normativa regionale: i Parchi sono Enti strumentali della Regione Lazio. Ovvero ricevono fondi e personale dalla Regione ma li gestiscono in proprio, sotto il controllo della Regione stessa.

Al vertice di ogni Parco la Regione nomina un Presidente e un Consiglio Direttivo. Il Presidente é scelto dal Governatore del Lazio, gli altri 6 membri del Consiglio Direttivo (CD) sono candidati come segue: tre dalla Comunità del Parco (i Sindaci), uno dalle associazioni ambientaliste, uno dalle associazioni agricole, uno dalla Provincia. In sostanza la Legge Regionale ha previsto, attraverso la nomina dei componenti il CD, la partecipazione alla gestione del Parco dei portatori di interesse dell’area protetta. Il CD deve, appena insediato, indicare una rosa di tre nominativi tra i quali la Regione sceglie il Direttore dell’Ente.
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Il Piano di assetto del Parco di Veio

A circa 13 anni dalla sua istituzione il Parco di Veio non si e’ ancora dotato di un Piano di Assetto. Che e’ il suo Piano Regolatore “ambientale”, senza il quale l’area ha molti problemi di funzionamento ed insuperabili difficolta’ di identita’.

Per preparare un valido Piano di Assetto, l’ultimo Consiglio Direttivo del Parco – del quale il sottoscritto era vicepresidente – nel 2008 istitui’ un gruppo di lavoro, che aveva come consulente urbanistico Roberto Pallottini, docente di pianificazione territoriale, gia’ presidente dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) del Lazio.

Pallottini a maggio 2010 ha pubblicato sulla rivista specializzata “Edilizia popolare” (clic sull’immagine per vedere le prime pagine) un resoconto del lavoro svolto, mettendo in rilievo sia le positivita’ che le problematiche rimaste irrisolte nel Piano che fu adottato il 9 dicembre 2009 al termine di una contrastata votazione: infatti su 7 membri del Consiglio Direttivo, uno si era dimesso, due si dichiararono “incompatibili” e non parteciparono, tre votarono a favore del Piano, uno (il sottoscritto) contro. Tra le problematiche che frenano il Piano, Pallottini rileva la mancanza di condivisione del progetto con gli attori locali, pubblici e privati, e la mancanza di una coerente Valutazione ambientale strategica (VAS). Ovvero in sostanza le stesse questioni che avevano gia’ motivato il voto contrario del sottoscritto, e che determinarono successivamente la forte opposizione dei Sindaci e delle maggiori associazioni ambientaliste. (ved. documenti in nota)
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