Ci sono importanti novità sulla questione dei depuratori sequestrati il 6 settembre scorso.
Riassumiamo: dopo una lunga indagine, prelievi e perizie, il 6 settembre scorso la Procura di Tivoli dispone il sequestro di due depuratori di Castelnuovo di Porto, uno a Vallelinda e uno a Colleverde. Il motivo è quello di evitare il reato di “inquinamento ambientale”, in quanto i due depuratori risultano immettere nell’ambiente acque non sufficientemente depurate. I due depuratori, già del Comune di Castelnuovo di Porto, dal 1 luglio 2006 sono stati ceduti alla società ACEA ATO 2, che è una società – al 96% della ACEA, che a sua volta è una SPA a maggioranza pubblica – che gestisce le acque nell’ambito territoriale del Lazio in cui ricade Castelnuovo.
La ACEA ATO 2, dal 6 settembre 2007 provvede quindi allo svuotamento dei 2 depuratori con dei camion – autobotte che iniziano a circolare per il paese 24 ore su 24. In sostanza cosa succede? Succede che il depuratore – che possiamo immaginare come composto da due grandi pentoloni – riceve le acque di scarico che arrivano dal paese, e attraverso una serie di filtraggi (dal primo al secondo pentolone) toglie dall’acqua sporca le parti luride, e poi fa uscire l’acqua filtrata in un fiumiciattolo che poi finisce nel Tevere. Chiusa per ordine della Magistratura l’uscita del depuratore (in quanto l’acqua non risulta sufficientemente “pulita”) i pentoloni in breve traboccherebbero, ed ecco quindi la necessità di caricare su camion tutto quanto sta nei depuratori e andarlo a versare in un altro impianto.
Questa operazione, che non può essere interrotta perchè dalle fognature arrivano notte e giorno acque luride, costa 25.000 Euro al giorno, lo dice (e lo scrive) l’ACEA ATO 2.
Settembre, ottobre, novembre, passano i giorni con i camion che vanno avanti e indietro, i danni alle strade non si contano, e soprattuto quelli alla serenità degli abitanti nelle zone dei depuratori, afflitti notte e giorno dai rumori e dalla polvere sollevata. Il Comune sceglie la linea del basso profilo: “Noi non c’entriamo, responsabile è l’ACEA ATO 2 e le spese di conseguenza”. Ma se così non fosse, la questione avrebbe un costo tale da mandare in passivo i bilanci comunali per parecchi anni a venire. Perciò la Minoranza chiede subito (il 12 settembre) che la questione venga discussa in Consiglio Comunale ma, dopo una certa attesa, ottiene un diniego. Si attendono riscontri e chiarimenti che non arrivano. Al Consiglio del 18 dicembre 2007 il sottoscritto presenta una mozione che impegna il Sindaco a riferire sulla questione direttamente ai cittadini e la mozione viene approvata, oltre che con i voti della minoranza, anche con quelli di alcuni esponenti della maggioranza.
A questo punto la vicenda sembra prendere un’altra piega: il 3 gennaio 2008 si tiene in Comune una riunione con tutti gli Enti interessati, compreso il Prefetto. Viene chiarito che l’ACEA ATO 2 per ottenere il dissequestro ha necessità di fare alcuni lavori di adeguamento ai depuratori, per i quali è necessario che una delle due vasche (i pentoloni) sia vuota. Si decide di fare confluire tutte le acque nell’altra vasca, che le autobotti continueranno a svuotare, la quale vasca però non ha intorno lo spazio per l’accesso e la manovra dei camion. Si decide che il Comune procederà con l’”occupazione per motivi di somma urgenza” di un terreno privato vicino alla vasca, sul quale costruire il piazzale. Cosa che viene fatta, e ad oggi (9 gennaio) il piazzale dovrebbe essere già stato consegnato, agibile, all’ACEA ATO 2. La quale ha dichiarato che il tempo necessario ai lavori è di 12 giorni, e quindi considerato tutto, ed anche eventuali imprevisti, per la fine di gennaio 2008 Castelnuovo dovrebbe non avere più autobotti che circolano avanti e indietro per il paese.
Resta l’Assemblea pubblica che il Consiglio Comunale ha impegnato il Sindaco ad indire, e l’enorme spesa (oltre 3,5 milioni di euro) che, anche se non spetterà al Comune, sempre dalle casse pubbliche – ovvero dai cittadini – proviene.
E anche solo per questo, visto che la formula del 3 gennaio: “tutti intorno a un tavolo”, è stata efficace, forse (dico forse) si poteva pensare di attuarla un po’ prima.

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