C’è una importante notizia riguardo la costruzione del Casello autostradale di Castelnuovo di Porto, in fase di avanzata realizzazione nella zona tiberina del nostro Comune. Come si sa il casello prevede anche il collegamento stradale con la zona industriale di Monterotondo Scalo. Questo comporta che la nuova strada debba “scavalcare” sia la autostrada A1, sia il Fiume Tevere, mediante viadotti soprelevati. Questi viadotti sono stati progettati su pilastri di cemento armato, e non su terrapieni, perché al di sotto di essi possa defluire liberamente l’acqua di una eventuale piena del Tevere. In pratica in caso di grande piena del Fiume Tevere (quella che statisticamente avviene ogni 100 anni), tutta la zona tra Monterotondo Scalo e Castelnuovo di Porto deve potersi riempire d’acqua, in modo che il livello del fiume non diventi troppo elevato a valle, alla chiusa del Labaro e a Roma.
La funzione di “aree di esondazione del Tevere” dei territori tiberini di Castelnuovo di Porto e Monterotondo, ha di fatto impedito la realizzazione delle aree industriali – artigianali previste in prossimità della autostrada A1. O meglio, Monterotondo qualcosa ha realizzato, Castelnuovo no. Perchè la sua prevista area industriale cade nella zona destinata – seppure rarissimamente – ad allagarsi di un metro e più d’acqua, ed è quindi irrealizzabile. La costruzione di argini in terra che impediscano l’allagamento, è sempre stata vietata dalla “autorità di Bacino”, che ha responsabilità su tutto il Fiume, e che ha la necessità della zona di esondazione nostrana.
Ma negli ultimi giorni qualcosa si sta muovendo. E’ stata proposta la costruzione dei viadotti della nuova strada per Monterotondo e del raccordo che da essa porta alla ex Protezione Civile, non più su pilastri, ma su terrapieni, con l’esplicita funzione di argini che impediscano l’allagamento delle zone. Sembra che la modifica si possa fare e che l’Autorità di Bacino abbia previsto una soluzione tecnica compatibile con la tutela della eventuale esondazione del Fiume. La notizia può essere letta QUI
Va rilevato che l’impulso a modificare il progetto in modo da permettere la creazione di zone industriali – artigianali vicino al nuovo casello autostradale viene esplicitamente da Monterotondo, più che da Castelnuovo, in quanto nel Consiglio Regionale della Regione Lazio siede Carlo Lucherini, già Sindaco di Monterotondo e tenace sostenitore delle opere oggi in costruzione. Ma della costruzione di argini in grado di evitare l’allagamento eventuale potrebbe giovarsi anche Castelnuovo, considerato che è rimasto l’unico paese di tutto il circondario privo di un’area a destinazione produttiva. Che come si sa è indispensabile ad ogni economia locale che ambisca ad avere un minimo di prospettiva.