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Fervono incontri e preparativi, a Castelnuovo di Porto, per la composizione delle liste che parteciperanno alle elezioni amministrative di Giugno. Le scadenze sono:  6 giugno elezioni e un mese prima presentazione formale dei candidati (nonché delle liste e dei programmi). Questo periodo è tradizionalmente quello di maggior travaglio e trambusto: tutti si incontrano con tutti, fintano e fanno sul serio, si mostrano e si nascondono. La composizione della “migliore” squadra è infatti molto importante, sia nella scelta del candidato a Sindaco, sia in quella dei consiglieri che lo supporteranno. I programmi tradizionalmente nelle elezioni comunali contano un po’ di meno, in quanto se non vengono poi rispettati non esiste sanzione, a parte la riprovazione e lo scontento della cittadinanza. E in più dopo 10 anni di programmi non realizzati o addirittura capovolti, oggi la loro importanza a Castelnuovo di Porto è decisamente ridimensionata. Contano i candidati, e logicamente il Primo Cittadino che essi propongono, visto che l’attuale sistema della “elezione diretta” vuole che la “lista” degli aspiranti consiglieri porti tutti i suoi voti di preferenza all’aspirante Sindaco.

La scadenza importante è quella dei primi di maggio, il giorno in cui verranno depositate le liste coi nomi, i simboli e i programmi. Possiamo assimilare quel giorno allo sparo dello starter, al momento preciso nel quale parte la regata delle barche: la linea di partenza va tagliata senza un secondo di anticipo o di ritardo, pena la compromissione della gara, che dura poi i 30 giorni della campagna elettorale. La fase attuale è quella delle giravolte delle barche nella zona dietro la linea della partenza, delle finte, controfinte e delle tattiche.  Qualche altra barca potrebbe arrivare, e gli equipaggi delle barche in acqua sono già a bordo, ma qualche marinaio (o più d’uno) potrebbe essere buttato a mare, e qualcun altro salire al volo. In attesa dello “start”, enunciare candidati e programmi, ovvero scoprire le proprie carte prima degli altri, significherebbe dare la possibilità di fare efficaci contromosse. Al contrario a partire troppo tardi si arriva fuori tempo massimo e si viene squalificati. (E’ negli annali della storia locale l’esclusione dalla competizione elettorale delle liste dei due Sindaci che avevano retto il Comune per i 25 anni precedenti – l’ing. Salè e la dott.ssa Paradisi – avvenuta nel 1999 a causa di qualche minuto di ritardo nella presentazione dei documenti. E fu così che Lucchese vinse per la prima volta.)

Esattamente come nelle regate ogni barca ha, oltre all’equipaggio (i candidati Consiglieri), il suo timoniere (il candidato Sindaco) e il suo tattico (il promotore e compositore della lista) che in questa fase ha il fondamentale ruolo di organizzare e porre la barca nella condizione di poter vincere: se ci riesce, il più è fatto. Il “Libro mastro del tattico”, che si tramanda dal tempo dei pirati della Tortuga, dice che va messo in lista un candidato per ogni zona del territorio, in modo da raccogliere voti in modo capillare. A sua volta ogni candidato – se eletto – porterà in amministrazione le richieste del suo quartiere, che avranno tanto più “peso” quanto più voti avrà avuto il loro rappresentante. Si tratta a ben vedere di un libro mastro un po’ ammuffito dalla salsedine, perché in questo modo le zone di campagna disabitate conteranno sempre meno di un condominio, ma tant’è, le cose funzionano ancora così.  Tra i “tattici” ci sono giovani smaniosi di dimostrare il loro valore, capitani in cerca di rivincite, e anche anziani marinai che hanno già vinto molte regate. (Tra questi ultimi a Castelnuovo è tuttora in attività Agostino Bentivoglio – “confezionatore” delle liste del Sindaco Salè fin dal 1975, e poi di quelle di Lucchese – giunto alla sua nona regata: delle precedenti 8 ne ha vinte 7, perdendo per un solo voto nel 1995 contro Alessandra Paradisi).

In questo scenario, come si diceva, i programmi passano piuttosto in subordine rispetto alla “visibilità” dei candidati. Senza dubbio il motivo di fondo della gara sarà l’argomento che ha dapprima caratterizzato, e poi polverizzato la Maggioranza lucchesiana: il Piano Regolatore e l’assetto futuro del territorio. Quello che per ora si vede nitidamente nella nebbia del golfo Castelnovese sono le due concezioni opposte: da un lato chi voleva il Piano, e dall’altro chi non lo voleva più. Con tutti gli annessi e connessi, filtraggi della politica partitica, inserzioni di natura personale, a rendere in questa fase difficilmente rintracciabili i contorni di ciò che le coalizioni in gara vorranno e potranno effettivamente fare. In più ci sarebbero le nuove formazioni estranee agli accadimenti consiliari degli ultimi 5 anni, che – se ci saranno – faranno la loro parte. Aspettiamo e vediamo. E speriamo.

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