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Dopo la presentazione delle liste elettorali, lo scorso 9 maggio, numerose persone mi hanno chiesto “come mai non sei tra i candidati?” e poi “chi mi consigli di votare?”. Altri hanno lamentato una minore frequenza degli articoli su Castelnuovo di Porto su questo sito. Tra questi anche alcuni ex colleghi consiglieri comunali. E allora eccomi qua, a gentile richiesta, interrompo – una tantum – il silenzio sui fatti castelnovesi che mi sono ripromesso, e dico la mia.

La vicenda del Piano Regolatore revocato a novembre scorso dopo 5 anni, ha fatto esplodere l’intera amministrazione comunale, minoranza compresa, in due parti distinte e ferocemente contrapposte: quelli a favore del Piano (Ballini e altri) e quelli contro il Piano stesso (Lucchese e altri). Questi due gruppi sono i nuclei (naturalmente con altre persone in aggiunta) di due delle 4 formazioni elettorali  che si presentano alle amministrative del 6 giugno 2009: il gruppo che possiamo chiamare “Viva il Piano”, con il candidato a Sindaco Fabio Stefoni, e il gruppo che chiameremo “Morte al Piano”, con la candidata a Sindaco Sonia Diociauti.

La Minoranza, essendo stata da sempre contro il Piano, ed avendo dimostrato quasi doti di preveggenza nel cercare in tutti i modi di evitare il disastro poi purtroppo avvenuto, proprio quando poteva raccogliere i frutti del suo lavoro presentandosi compatta alle elezioni ormai prossime, al momento dell’esplosione consiliare non é riuscita a restare indenne. E così il gruppo che a detta di molti aveva condotto la migliore politica di opposizione mai vista a Castelnuovo di Porto si é dissolto. (Sui perché e i percome ci vorrebbe un trattato di psicoanalisi della politica locale che non so fare…).

Col gruppo si é dissolta anche l’idea complessiva di una politica amministrativa per una “Nuova Castelnuovo”, idea che aveva tenuto insieme per alcuni anni 5 consiglieri (tra i quali il sottoscritto) di provenienze e culture politiche diverse. Non che ciascuno – nella separazione – non abbia mantenuto l’ottima intenzione di portare avanti quelle idee e quel progetto. Ma é evidente che, cambiati gli interpreti, non sarà più la stessa cosa. Scorretti Faustini e Mondati, candidati con Diociauti, stanno in lista assieme a vari esponenti della ex Maggioranza, quelli stessi che per anni e anni li hanno avversati con ogni e qualsivoglia mezzo (a cominciare dalla odierna candidata a Sindaco). Alessandra Paradisi – la quale a ben vedere ha contribuito meno di tutti al lavoro della Minoranza sul PRG – ha voluto perseguire un progetto solitario, presentandosi con una lista di persone che non hanno alcuna esperienza amministrativa (1), e che sanno (forse) della nostra attività consiliare solo per sentito dire.

In questa situazione, nelle 3 formazioni che trovano le loro radici nel Consiglio comunale uscente, é abbastanza evidente che per il sottoscritto non c’era nessuno spazio, perché quell’idea della “Nuova Castelnuovo”, così come fu portata avanti dalla Minoranza negli ultimi anni, non si poteva praticare. Anche con un certo rammarico da parte mia. Ma probabilmente la cosa va vista (almeno speriamo) nella prospettiva che hanno sempre le idee innovative e foriere di cambiamento: non si concretizzano subito, ma sono destinate ad essere attuate in forme diverse da protagonisti diversi.

Alle elezioni castelnuovesi del 6 giugno prossimo si presenta una quarta lista, con candidato a Sindaco Massimiliano Gobbi, che ha in programma di “conservare e rivalutare la cultura locale in chiave attuale”, che era una delle ragioni forti della “Nuova Castelnuovo” di cui parlavo sopra. Nessuno dei candidati è stato nel consiglio comunale uscente (2), ma le loro competenze ed esperienze amministrative sono notevoli. Fosse che il nuovo arriva da qui?

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(1)    fatta eccezione per Manunta, Morelli e Tantini

(2)    fatta eccezione per Laura Palmucci, consigliere comunale da due mesi

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